MARCELLO NIZZOLI GRAFICO ITALIANO
Capostipite dei designer italiani – Marcello Nizzoli
Marcello Nizzoli nasce a Borreto (Reggio Emilia) nel 1887 è riconosciuto come il capostipite dei designer italiani.
Nato 02/01/1887 (Borreto - Reggio Emilia, Emilia Romagna, Italia) Morto 31/07/1969 (Camogli - Genova, Liguria, Italia)
A differenza del grafico che si occupa principalmente della realizzazione di manifesti, copertine di libri, illustrazioni, logotipi e marchi, il designer si presta anche per progetti architettonici, disegni di prodotti industriali, oggetti d’arredamento, ecc..
Diplomato alla Scuola di Belle Arti di Parma, Nizzoli incomincia la sua attività come pittore e disegnatore di stoffe e tessuti.
Nel 1914 partecipa a un’esposizione a Milano dove presenta stoffe ricamate e dipinte, impronta al gusto floreale, primi saggi di disegno applicato alle esigenze industriali.
Protagonista dell’avanguardia artistica e culturale dei primi Novecento, subisce inizialmente l’influenza della Secessione viennese (movimento sorto nel 1897 come reazione all’accademismo imperiale e guidato da Gustav Klimt), successivamente al Futurismo e per finire si avvicina alla ricerca astratta delle forme.
Infatti Nizzoli condivide il programma razionalista del Bauhaus enunciato da Gropius nel 1920.
Nel 1923 prende parte alla “Prima Mostra Internazionale d’Arti Decorative di Monza” ottenendo un ottimo successo e poi nel 1925 vince il concorso Piatti.
Nello stesso periodo inizia anche a lavorare come grafico pubblicitario dove la prima committenza importante la Campari dove realizza i famosissimi manifesti per il Bitter e il Cordial.
Come potete osservare lo stile di Nizzoli esalta la purezza delle forme riducendole alla loro elementarità geometrica.
I colori sono abbinati in maniera emozionale con l’obiettivo di creare nell’osservatore un coinvolgimento sentimentale.
Durante gli anni venti progetta molti manifesti pubblicitari dando prova di possedere una forte forza espressiva.
Nel 1931 incontrò l’amico architetto Edoardo Persico che portano Nizzoli ad interessarsi all’architettura che secondo lui è il “vero tramite tra arte moderna e decorazione”.
Marcello Nizzoli in collaborazione con Persico realizza la sala delle medaglie d’oro alla “Mostra dell’Aeronautica”, la struttura metallica nella galleria Vittorio Emanuele a Milano, due negozi Parker e il salone della vittoria alla “VI Mostra Triennale” di Milano.
Nel 1936 muore il suo amico Persico e quindi viene interrotta questa sua attività, ma solo per un breve periodo.
Nizzoli nel 1938 viene chiamato a dirigere l’ufficio tecnico di pubblicità della Olivetti, operando sia come grafico che come designer.
Qui si occupa della progettazione delle più famose macchine da scrivere prodotte dall’Olivetti: la Summa 40, la Lexicon 80 e la portatile Lettera 22.
Ad inizio degli anni cinquanta Nizzoli ritorna a cimentarsi dell’architettura, progettando diversi edifici tra questi il palazzo per i dipendenti Olivetti a Ivrea e il palazzo per gli uffici dell’ENI a San Donato Milanese.
Muore a Camogli (Genova) nel 1969.